L’influenza non va in vacanza!

Debolezza, raffreddore, naso chiuso e febbre, anche a 39°. Sono i sintomi tipici della sindrome influenzale che compare d’inverno, ma migliaia di italiani ne sono colpiti anche nei mesi estivi. Risultato? Vacanze rovinate e partenze a rischio o, per chi rimane a casa, una sofferenza accentuata dal gran caldo.

L’idea che l’estate sia un periodo di pace e di relax, infatti, non è sempre vera. La stanchezza si accumula dopo mesi di lavoro, causando un aumento dello stress, e i problemi organizzativi per le vacanze possono essere fonte d’ansia.

Per i bambini la fine della scuola coincide con un brusco cambio di abitudini, mentre gli studenti universitari sono impegnati negli ultimi sforzi per le sessioni d’esame estive. L’ambiente esterno, poi, mette a dura prova i sistemi di autoregolazione dell’organismo: a mandare in tilt il nostro corpo non è solo il caldo, ma soprattutto gli sbalzi di temperatura, dovuti a variazioni climatiche o a cause indotte dall’uomo, come l’aria troppo fredda e spesso viziata che viene prodotta dai condizionatori.

A fronte di questi fattori, il sistema immunitario si trova a dover cambiare improvvisamente il modello di difesa che ha mantenuto durante l’anno: quello che si può fare è aiutarlo a “rimettersi in sesto” più velocemente. In che modo? Prima di tutto riparandoci dal calore e dal freddo eccessivi. Poi, seguendo un’alimentazione equilibrata, fresca e valida dal punto di vista nutrizionale, a base di frutta e verdura. Bere molta acqua è estremamente importante per mantenere idratazione ed equilibrio idrosalino.

Fondamentale, infine, è riposarsi, assecondando i tempi e le reazioni del nostro corpo. Dare a se stessi il tempo di riprendersi e condurre una vita equilibrata, senza fare ricorso a farmaci o antibiotici, è il modo migliore per passare indenni da questa sorta di influenza che, in soggetti sani, si risolve senza complicazioni in pochi giorni.

L' Ascorbato di Potassio con e senza ribosio interviene per riequilibrare i meccanismi che sono all'origine dei processi degenerativi ed agisce anche per potenziare e modulare la risposta immunitaria dell'organismo alle aggressioni di "agenti esterni".

La sua assunzione regolare permette di mantenere le corrette concentrazioni degli elettroliti, soprattutto per quanto riguarda il potassio e il sodio. La somministrazione di una dose al giorno di ascorbato di potassio con o senza ribosio viene consigliata e si ritiene adeguata in linea del tutto generale e nelle condizioni più favorevoli possibili a tutte le persone che abbiano la maggiore età. Tale assunzione può essere continuata a tempo indeterminato senza effetti collaterali o controindicazioni, trattandosi di una sostanza totalmente fisiologica, cioè perfettamente riconosciuta dall’organismo stesso a un dosaggio anch’esso fisiologico.

Generalmente, per una prevenzione ordinaria, può andare bene sia l’ascorbato di potassio tradizionale che l’ascorbato di potassio con D-Ribosio.

L’assunzione avviene tramite una somministrazione giornaliera sempre a digiuno, almeno 15 minuti prima di fare colazione oppure almeno 45 minuti prima dei pasti principali, e, sempre almeno 30 minuti prima di eventuali farmaci e/o integratori assunti nello stesso momento dell’ascorbato di potassio.

 

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